Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Due mangiari e due beri
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 79, p. 3
Data: 3 aprile 1955


pag. 3




   A un padrone che pretendeva un certo ingiusto privilegio rispose un vecchio contadino del vecchio tempo così: « Se ci fossero due mangiari come ci sono due beri, stasera stessa, signor padrone, non sarei più nel suo podere ».
   La risposta può sembrare faceta battuta di stile bertoldesco, ma forse è qualcosa di più perchè si presta a qualche filosofica deduzione.
   La sete è uno dei tormenti più crudeli degli uomini e può, in alcuni casi, riuscire più atroce della fame e talvolta mortale. Ma sulla terra v'è abbondanza quasi dappertutto di sorgenti, di fonti, di polle, di pozzi naturali, di ruscelli, torrenti e fiumi dove gli uomini possono spengere senza fatica e senza spesa il bisogno vitale del bere, senza contare le frequenti piogge che offrono a tutti la possibilità di fare provviste di acqua bevibile. Ben diversa è la condizione umana per quanto riguarda il mangiare. Non è possibile per l'insieme dalla popolazione terrestre sostentarsi con le radici, le erbe, le foglie degli alberi, i frutti selvatici e quanto altro si può trovare senza ricorrere al lavoro. Oggi le uniche cose mangerecce che si possono ottenere senza metter mano alla borsa sono le more di macchia, le fragole, i lamponi e i funghi, ma è chiaro che non basterebbero a nutrire che una minima parte del genere umano e per brevissimo tempo. Anche la caccia e la pesca son divenute mestieri e industrie e richiedono particolari attrezzi, nè possono essere liberamente esercitate da tutti. La necessità di riempire ogni giorno il nostro sacco con alimenti solidi è dunque la principale ragione che lega l'uomo all'uomo e crea dovunque subordinazione, disciplina, sacrificio e severità. Se vi fosse un cibo naturale e semplice sparso per tutta la terra con la stessa abbondanza dell’acqua, gli uomini sarebbero assai più liberi di quello che oggi non siano, o per lo meno molti più sarebbero coloro che potrebbero permettersi il supremo lusso dell'indipendenza del riposo. Sarebbero pur sempre una minoranza perchè gli uomini hanno mille altri bisogni e mille altri vizi che li porterebbero ad essere schiavi e schiavisti anche se in tutto il mondo abbondassero gli alberi del pane e le montagne di manna.


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